Uno degli insediamenti più suggestivi dell’intera preistoria siciliana
Per i sentieri che dalla sella di Filiporto portano alla Anaktoron, al torrente Calcinara e alla valle dell’Anapo
Direttore d’escursione: A.E. Giovanni Scribano 328.9176958
Luogo di riunione: 08:15 Ragusa Piazzale Valle di Era, via Aldo Moro
Ora di partenza: 08:30
Rientro: ………………….. alle 17.00 circa
Numero max di partecipanti: 20
Mezzo di trasporto: ……… Auto propria
Equipaggiamento………… Abbigliamento da trekking, scarponi, cappello ecc
Tipologia del percorso…….ad anello
Grado di difficoltà: …… per escursionisti “E”
Dislivello complessivo in salita mt 250
Dislivello complessivo in discesa mt. 230
Lunghezza del percorso………Km.9.00 ( ad anello)
Presenza di acqua sul percorso: no
Pranzo: …………………… a sacco,
Percorso: ………………… sentieri
Tempo totale di percorrenza: 5 ore più soste
Il posto: l’altopiano Pantalica ,è isolato dalle profonde gole del torrente Sperone, del fiume Calcinara e dall’Anapo. Soltanto sul lato Sud/Ovest uno stretto istmo, la sella di Filiporto, collega l’altopiano con il resto del territorio circostante e offre una agevole via di accesso.
Pantalica è una vera fortezza naturale che, per la sua struttura geo-morfologica (le grotte sono ricavate su pareti quasi inaccessibili), è stata sicuramente abitata fin dal Paleolitico.
Intorno al XIII sec.A.C. sotto la pressione di nuove genti venute dal mare le popolazioni indigene sono state costrette a migrare dai litorali ai monti in posizione che si prestano meglio alla difesa.
La civiltà di Pantalica inauguratasi sotto urgenti esigenze difensive doveva poi avere vita lunghissima, tanto che l’assetto organizzativo maturatosi nell’oscurità del XIII sec. A.C. venne mantenuto sostanzialmente intatto sino all’epoca dell’incipiente colonizzazione greca dell’Isola (sec. VIII A.C.); segno evidente, questo, che uno stato di permanente insicurezza ed ostilità ebbe a gravare sulla regione per oltre cinque secoli. Il quadro che si delinea in Sicilia fra la tarda età del bronzo e l’età del ferro è, dunque, quello di una generale involuzione delle condizioni sociali ed economiche delle popolazioni indigene; di un lungo medioevo, ha scritto Luigi Bernabò Brea, analogo a quello che, due secoli dopo, si sarebbe determinato nel mondo greco con l’invasione dorica.
Restano a testimoniare questa civiltà le cinque grandi necropoli, di circa 5000 tombe, scavate nella roccia. Dopo un lungo periodo di abbandono Pantalica è stata nuovamente ripopolata nel periodo bizantino; a testimonianza rimangono le abitazioni e gli oratori rupestri.
Dall’altopiano si godono suggestivi panorami sulla valle dell’Anapo e del Calcinara.
Come arrivarci:da Ragusa per monte Lauro/Buccheri, all’incrocio di Buccheri si prosegue per Ferla, da qui si seguono le indicazioni per Pantalica fino alla sella di Filiporto dove si parcheggia.
Il percorso: L’escursione ha inizio dalla sella di Filiporto, una trincea scavata nella roccia che isolava Pantalica dal territorio circostante. Per il sentiero, che costeggia dall’alto la valle dell’Anapo, ci portiamo al vicino villaggio Bizantino e alla chiesa rupestre di San Micidiario. Proseguendo sul sentiero, poco più avanti si sale sull’altopiano, dove si trova l’Anaktoron, il cosiddetto “ Palazzo del Principe” costruito con tecniche megalitiche che richiamano la civiltà micenea. Da qui si prosegue per una carrareccia prima e poi per una strada asfaltata fino al villaggio rupestre della Cavetta. La strada asfaltata termina e si continua per un antico tracciato che porta prima alla Chiesa del Crocifisso poi ad una terrazza da dove si può ammirare la profonda gola del Calcinara e la necropoli di N/O e il sentiero porta giù sul torrente Calcinara. Sul torrente, poco più a valle è stata costruita una diga per convogliare le acque nell’acquedotto di Galermi, fatto costruire da Gelone III nel 480 a.C. e ancora oggi, con un tragitto di 25 Km. porta le acque del Calcinara nella parte alta del Teatro greco. Si guada per risalire ad un sentiero alto che costeggia la profonda valle del Calcinara. In basso l’ampia grotta dei Pipistrelli. Il sentiero finisce sulla strada che porta a Sortino che si percorre fino a un cancello in ferro sulla destra. Si oltrepassa il cancello per seguire un sentiero che da quota 300 m s.l.m. ci porta giù fino ad arrivare sul fondovalle sull’Anapo. Si guada per proseguire sulla riva opposta immersi in una fitta vegetazione fluviale. Sulla sponda sinistra si possono vedere le finestre dell’acquedotto di Galermi scavato in galleria nella montagna.
Si risale dall’Anapo e in prossimità della confluenza con Calcinara si sale per proseguire per una carrareccia che si sviluppa lungo la sede della dismessa ferrovia secondaria S.A.S.F. Siracusa- Ragusa-Vizzini di cui permangono ancora le opere (ponti, stazioni e gallerie). Proseguendo si arriva alla stazione ferroviaria S.A.S.F. di Pantalica, oggi adibita dalla forestale a museo etnologico. Nei pressi, scolpito su una roccia l’insediamento del sito archeologico di Pantalica.
Si riprende sulla carrareccia della sede ferroviaria per poi imboccare un sentiero in salita, nascosto dalla vegetazione che da quota 200 ci porta 350 metri s.l.m. in prossimità dell’altopiano. Giunti ad una biforcazione si prosegue in direzione N/O e si arriva alla sella di Filiporto punto di partenza.
Domenica 28 maggio 2023; Pantalica, Uno degli insediamenti più suggestivi dell’intera preistoria sicilianaCAI Ragusa2023-05-24T08:57:09+02:00